CHI SIAMO
Nel linguaggio tradizionale della supponenza accademica, noi non siamo nessuno.
Gli autori dei documenti che potete scaricare da questo sito (download) vi hanno lavorato semplicemente per curiosità intellettuale e per filantropia.
Ci farebbe piacere che i contenuti del nostro lavoro fossero criticati con lo stesso spirito di rigore scientifico, apertura intellettuale e filantropia cui ci siamo sforzati di attenerci nella sua redazione.
Se condividete questo nostro spirito, vi chiediamo di aiutarci:
● Inserendo sul vostro sito il link www.energiaescienza.org
● Facendo circolare i nostri documenti e i loro contenuti;
● Mandandoci le vostre critiche;
● Producendo materiale per divulgare i contenuti del documento (per informazioni).
I contenuti dei nostri documenti sono tratti in parte (primi 7 capitoli) dalla Tesi di Laurea discussa da Giulia Salvadori il 7 aprile 2006 presso il Politecnico di Milano, al termine del corso di laurea specialistica in ingegneria informatica.
Relatori della tesi:
● Fabio Alberto Schreiber, Professore Ordinario di Technologies for Information Systems e
di Basi di Dati presso la Facoltà di Ingegneria dell’Informazione del Politecnico di Milano;
● Ennio Macchi, Professore Ordinario e Direttore del Dipartimento di Energia del Politecnico di
Milano.
I contenuti dei capitoli dall'8 al 13 sono stati elaborati nei due anni successivi, con il contributo di alcuni giovani ingegneri, e sono stati messi nella loro forma definitiva da Valerio Salvadori, ingegnere elettronico, che, al termine di una lunga carriera professionale, ha potuto finalmente impegnare le proprie competenze tecniche senza l’assillo del vile denaro.
"Energia, scienza e bene comune"
L’arena nella quale si sviluppa il confuso dibattito sulla crisi prossima ventura del nostro sistema energetico è popolata da due campi principali:
● il campo della “cittadinanza sensibile”, preoccupata per i rischi che sente incombere sulle future
generazioni;
● il campo degli specialisti in qualcuna delle sfere della scienza che l'incombente collasso del sistema
energetico chiama in causa.
Il primo campo tende ad assumere come riferimento gli interessi dell’intera comunità umana attuale e futura ma, per lo più, non dispone degli strumenti scientifici per intervenire nel dibattito in corso.
Il secondo campo dispone di strumenti scientifici altamente specialistici e tende a dominare il dibattito in atto, ma, troppo spesso, i punti di vista che manifesta fanno intuire che il suo riferimento non sono gli interessi generali dell’umanità, quanto, piuttosto, corposi interessi di ben determinate lobby economiche o politiche.
Se non si troverà il modo di sottrarre il campo degli specialisti al sospetto di essere portatori di interessi parziali, c’è il rischio che gli ambienti scientifici ed accademici, nel loro insieme, perdano del tutto la fiducia della “cittadinanza sensibile”, e che la stessa credibilità della scienza moderna ne sia compromessa.
Come è noto, a questo stesso esito lavorano, in modo esplicito, potenti correnti politiche, i mai pentiti eredi dei persecutori di Galileo, che, oggi come allora, sono ansiosi di limitare il raggio d’azione della ricerca scientifica, ma, assai più insidiosamente che in passato, si presentano oggi non come difensori di un’istituzione, ma come paladini della dignità umana, cioè di interessi generali dell’umanità. In altre parole, il rapporto, vitale, fra l'ispirazione filantropica e la ricerca scientifica è soggetto a pressioni divaricanti.
La crisi del sistema energetico potrebbe accentuare queste pressioni e innescare un divorzio rovinoso.
Noi riteniamo nostro dovere intellettuale contrastare questa tendenza impegnandoci a coniugare costantemente rigore scientifico e ispirazione filantropica.
(Contenuti aggiornati al 17/09/2010)